giovedì 24 aprile 2008

i senza famiglia

nella compagnia ci sono anche i "senza famiglia". guardano con occhio strano i pancioni sempre più frequenti delle amiche, delle mogli e delle compagne degli amici. partecipano alle giuoie altrui con sempre minor trasporto. sorridono con la faccia dell'androide di star trek quando l'amica di cento serate sbadiglianti davanti al dvd annuncia: "esco con uno, questo mi piace davvero". si leccano a vicenda le ferite delle storie andate male. e se le storie sono andate male è sempre colpa di quella là o di quello lì perché, santodio, "non ti devi colpevolizzare!". anche se svanverano da vent'anni contro l'anello al dito, quasi-quasi invidiacchiano gli amici che, dopo vent'anni di fidanzamento, hanno scelto di sposarsi. e diffidano altri dal lasciare il tetto coniugale, magari alla caccia di avventure con impiegate del call center o parrucchiere dell'est europeo: stà a cà tua, che fuori è un brutto mondo. vorrai mica unirti ai "senza famiglia"?
tra di loro, i "senza famiglia" si mandano anche sms ironico-deprimenti. l'altra sera me ne arriva uno così da un'amica: "stasera non ho niente in programma, se anche tu sei solo e sconsolato fatti sentire che possiamo uscire per una birra". ecco. prima o poi tutta questa maxi dose di libertà e sarcasmo riusciremo a incanalarla nel verso giusto. ammesso che qualcuno di noi si ricordi qual è il verso giusto.

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