martedì 29 aprile 2008

maleducazione tecnologica

è la sera del 24 dicembre 2007 e (bi-biip) comincia la sequenza degli sms festival-natalizi. messaggini generici che vaneggiano di “serene feste” e “gioiose notti sante”. altri, più sobriamente, portano “sinceri auguri”. qualcuno è più eccentrico, e via allora con “frizzanti” anni nuovi “ma senza esagerare con i panettoni” o con abbracci collettivi modello riunione-genitori-single-abbandonati. qualcun altro si è anche premurato di ricordarmi che la fame nel mondo esiste ancora, quindi dovrei donare un euro a tim o a vodafone. non sapevo che nel darfur fossero disposti a mangiare anche ricariche telefoniche. propongo uno scambio: noi ci pigliamo la popolazione del darfur e in africa si pigliano la tim-tribù. a proposito: il primo bi-biip era proprio generato da tim vogliosa di comunicarmi che il mio credito sta per esaurirsi. una buona scusa in più per non donare l’euro.
naturalmente alla maggior parte degli auguri mandati come “lista della spesa” non rispondo. purtroppo nel bailamme comunicativo del santo natale diversi auguranti dimenticheranno la mia mancata risposta e il prossimo anno torneranno alla carica (con l’autoricarica). sinceramente trovo questo superfluo martellamento di messaggini “leviamoci il pensiero degli auguri” una forma di maleducazione tecnologica. non sopporto di stare in nessuna lista. se qualcuno ci tiene a comunicarmi qualcosa, ad augurarmi del bene, a sentirmi per natale lo faccia in modo un po’ più personale. grazie. forse il punto è che c’è poco da comunicare in generale: la maggior parte dei messaggi format impacchettati per ampie platee arriva da gente che sbuca fuori solo in queste, o poche altre, occasioni. fa tornare alla mente la battuta di corrado guzzanti: “dice che con internet puoi stare in collegamento con tutto il mondo, in qualsiasi momento, anche con gli aboriggeni dell’amazzonia. però, abboriggeno, io e te che cazzo se dovemo dì?”. è proprio così. e l’aborigeno sono io.
meno male che su italia 1 come tutti gli anni c’è david copperfield. credo che il mago abbia delle aderenze nelle alte sfere vaticane, altrimenti come spiegare la sua onnipresenza natalizia? spero almeno che, da buon mago, faccia sparire il coro dei bambini che su rai 2 canta “we are the world” con gigi d’alessio al pianoforte.

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