giovedì 24 aprile 2008

micro opportunità

mi scrive un'amica di roma di ritorno dopo quattro anni in cina. inciso: mentre questa è stata dall'altra parte del mondo io ho fatto giusto il giro della scrivania, ma la poltrona è sempre la stessa, nello stesso posto, salvo qualche scatto di carriera (o di anzianità, come gli scatti che faccio quando gioco a calcetto).
la sua mail dice: "se ti consiglio di trasferirti a roma? assolutamente sì. senz'altro milano è più dinamica nonché stimolante, sotto vari punti di vista. roma è più lenta, riflessiva, quasi immobile. ma basta scoprire che dietro al fascino dell'immobilità apparente si nasconde un grande cuore pulsante".
e con la storia del "fascino dell'immobilità" mi ha quasi convinto. se mi capita l'occasione stavolta non mi limito a guardarle la targa mentre passa. io, grandi sfide legate all'expo 2015 a parte (staremo a vedere), ho spesso l'impressione che milano sia a volte dinamica e stimolante solo di facciata e che, sotto sotto, gratta gratta, anche qui ci sia tanta immobilità e nemmeno tanto affascinante.
sinceramente la "milano delle opportunità" c'ha scassato le palle: ai giovani se ne presentano tante, è vero, ma sono spessissimo delle micro-opportunità. e io che sto nel limbo tra i trenta e i quaranta me la devo comunque rigiocare volta per volta. poi, quando vado al supermercato, penso che mi dovrei giocare un terno al lotto, volta per volta. mi tornano sempre in mente le memorabili parole dell'ex sindaco albertini: "se milano è più cara delle altre città è perché è più attrattiva". già, attrae dei coglioni come me che non hanno il coraggio di andarsene.

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