mercoledì 15 ottobre 2008

la spettatrice

maledetta primavera! maledetta primavera? sì, maledetta primavera proprio come cantava la goggi, mi dice la mia amica erre. oggi è tornato da un viaggio e mi ha chiamato, mi dice ancora la mia amica erre. ha un lavoro nuovo e vive con la fidanzata da un po’, hanno comprato casa assieme, mi dice sempre la mia amica erre. e da ieri ho anche mal di gola e febbriciattola, aggiunge la mia amica erre. penso: che sfiga, cara amica erre.
maledetta primavera: adesso capisco. la primavera, me la ricordo anch’io cara amica erre, è quella di tre anni fa quando perdesti la testa per quello che adesso è tornato. e insieme alla testa perdesti anche la speranza di una vita un po’ meno da spettatrice. però, tornata a fare la spettatrice, stai scoprendo piano che si soffre un po’ meno di fronte ai ritorni. ne sono sicuro cara amica erre. forse è solo merito del tempo che passa. e forse un giorno gli attori ti daranno un premio come “miglior spettatrice non protagonista”: hai presente quei premi per quelli che pagano sempre il biglietto, se c’è da ridere ridono, se c’è da piangere lo fanno piano, per non disturbare in sala, non spingono per entrare e nemmeno per uscire? il premio sarà un’altra comparsata di un paio di mesi. il palco sarà bello, il copione anche. comincerai a recitare, sentirai i violini e – pam!pam! – arriverà il regista. pam!pam! con due colpi di pistola. e – pam!pam! – la tua parte la darà a qualcun altro. speri di no, fai gli scongiuri, mi dai del disfattista. ma lo sai che andrà così. e allora, cara erre come ragione, sii ragionevole: mettiti comoda sulla tua poltrona e almeno goditi il prossimo spettacolo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Forse l'importante è non essere sopettatori di noi stessi.