lunedì 1 dicembre 2008

essemmesse mics

“scusa, stasera non ce la faccio, sono a pezzi”
“ti capisco. se mi fossi alzato io alle sei come fai tu adesso sarei al pronto soccorso, addormentato dentro la tac”
“ma non è solo la stanchezza. è che non mi si può guardare”
“cosa ti succede? hai la sindrome di oscar wilde al contrario?”
“sapessi cos’è, potrei provare a rispondere…”
“dice che in certe sere ti guardi allo specchio e trovi i tuoi capelli così perfetti che non puoi restare in casa”
“appunto. io invece certe sere ho delle occhiaie così artistiche che non posso uscire…”
“… e già, rischi che quelli della lipu ti scambino per una civetta in via d’estinzione. poi ti mettono nell’oasi protetta con il gufo-califano, la specie più rara e ingrifata che c’è. pensa che non vede una civetta da due anni, esattamente da quando l’hanno impallinato. ma siccome l’hanno impallinato proprio lì tecnicamente non corri rischi”
“prrrrrrrrrr… stavo bevendo il caffé e ne ho spruzzato metà sul tappeto dal ridere…”
“meglio così. c’è la crisi e le tintorie hanno bisogno di clienti”
“a proposito di crisi. il tuo vecchio lavoro? hai risolto quei casini che avevi in ballo?”
“sì, abbiamo trovato un discreto accordo. per ora lo stanno mantenendo”
“tanto non hai un amico avvocato?”
“sì, se è per quello anche uno anestesista, però non vorrei… dai adesso ti lascio. auguri per domenica, l’anno prossimo ti faccio la torta”
“la battuta migliore la tieni sempre per il finale?”

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