giovedì 12 marzo 2009

fornelli disperati – il biscotto del coach

dicembre.
assaggio la pasta per capire se è cotta: direi che lo è pure troppo e, soprattutto, è molto dolce (seguono improperi). ti credo: c’ho messo lo zucchero invece del sale. decido in un battito di ciglia: devo assoldare un personal trainer in cucina. mi sembra la strada giusta per porre fine agli incendi nel microonde, per dare una registrata a un’alimentazione da scatolame postatomico, per emanciparmi un po’ dalle schiscette di mammà (frequenza: almeno tre volte la settimana) e anche per dar retta una volta tanto agli astri: quelli del toro, dicono le stelle, sarebbero ottimi chef (e non parlo dei tifosi granata). assoldato il personal trainer inizio con fiducia un programma da terapia intensiva: teoria, su comodi fascicoli enciclopedici, e pratica, padella in mano, col coach alle spalle. e raggiungo anche un paio di buoni risultati: qualcosa che assomiglia a un sugo fatto in casa e un secondo piatto non uscito dal freezer.
marzo.
poi, una domenica di fine inverno, la tragedia. vedo il mio personal trainer dar fuoco a una teglia di biscotti nel suo forno. dico: nel suo forno, il forno del coach (seguono improperi, miei ovviamente. il coach non si scompone). sopra molli, sotto arsi vivi, i biscotti. e io non c’entro nulla: mi limitavo ad assistere. ora, siccome sbavo per proverbi e luoghi comuni, lo scrivo: “non tutte le ciambelle riescono col buco”. eppure nemmeno nel luogo comune trovo pace. sono a pezzi. sì, perché – altro frammento da conversazione in treno – il cattivo esempio che arriva dall’alto è devastante. adesso ho paura: e se il nero biscotto del coach mi facesse perdere la poca fiducia che mi era rimasta nelle istituzioni? rivedo già i miei fornelli disperati: sono listati a lutto, e piangono davanti a un incurabile anarchico del mestolo.
come canta jovanotti: “fàmose ‘na pizza a mezzojurno, beibeeeee…”

2 commenti:

nikita ha detto...

se c'è una cosa davvero dolorosa è la delusione di una persona che stimiamo e, se poi la stiamo pagando perchè ci insegni qualcosa "gli improperi" sono d'obbligo!
il mio consiglio è di cambiare assolutamente coach,(io, normalmente do una seconda possibilità a chi sbaglia, ma in questo caso l'errore è veramente inaccettabile, come puoi affidarti ad una persona che dovrebbe insegnarti e proprio nel suo abitat combina un casino?)
credo, a questo punto, che tu abbia 3 possibilità:
1- andare da mammà in attesa di trovare la persona adatta che possa cucinare con te o per te ( ti segnalo che oggigiorno le persone sono sempre meno preparate in cucina , ti consiglio quindi le altre opzioni di rimanere per sempre in attesa)
2- entrare in una cucina*, dopo esserti accertato che ciò che esce da quella stanza è dignitoso e, fermarti li ad osservare finchè non impari qualcosa [mi raccomando, che la cucina sia in funzione !]
3- chiamare la Findus e firmare un contratto per forniture a lungo termine
in bocca al lupo.
N

metiu (scappato di casa) ha detto...

nikì, dico la 3 e l'accendiamo (la risposta, non i biscotti)
alla prossima
-m