domenica 20 novembre 2011

mister verdura, le belle vegetariane e il panda gigante

dalle parti del mio ufficio è un boom di melanzane e fagiolini. tutte le sere mentre me ne torno verso casa guardo da una parte all’altra della strada un anomalo assembramento di clienti dall’ortolano della via. una ressa. e mi sono insospettito.
allora ho cambiato marciapiede per sbirciare da vicino.
la clientela del negozio è femminile al 98% e danza sorridente tra scie di profumi intorno a mister verdura: un figo di un metro e ottanta, barba incolta punteggiata di grigio e un ciuffo biondo su un fisico da surfista californiano. mister verdura gestisce le habituè adoranti, alcune assai carine, con sorriso bianchissimo alla barbara d’urso. poi mette lì dei prezzi da gioielliere con l’aria di quello che ti fa un favore “proprio perché sei tu”.
ho comprato una coca cola e gli ho lasciato il curriculum sotto la pesa. insieme al cv, ho scritto due righe di accompagnamento (“so riconoscere prima di tutti quando la verdura sta andando a male, visto che di quella mi nutro da tempo”) e mi sono firmato “il panda gigante”.
il panda gigante è un noto vegetariano ed è chiamato “animale spazzatura” perché, scazzatissimo, mangia gli avanzi degli altri. io, come lui, confiderei di raccogliere e consolare quella parte del 98% di tossicodipendenti dell’orto che mister verdura non riesce ad accontentare.

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